“La Prealpina”, Varese
Splendida l’esecuzione della difficilissima sonata op. 94 di Prokofiev, una specie di giano bifronte dai tratti a volte debussyani. Nervoso e saettante il flauto di Carbotta ha fatto risplendere l’alabastro delle note prokofeviane con straordinaria precisione e purezza. (Mario Chiodetti)

“La Prealpina”, Varese
Sicuro, deciso, impeccabile, Carbotta ha affrontato questa pagina mozartiana con una grande carica vitale. (Luca Segalla)

“L’Eco di Bergamo”, Bergamo
E il flautista Mario Carbotta (vero protagonista della serata) si è dimostrato abile e assai disinvolto su entrambi i versanti. Nel repertorio barocco e tardo barocco ha messo in mostra le sue indubbie qualità tecniche, fatte di agilità anche molto spettacolari, di fraseggi accattivanti e di sonorità aggraziate. Ma, soprattutto nei tempi rapidi, ci ha aggiunto un guizzo e un’inclinazione al capriccio espressivo tutti particolari, con sottolineature e accentuazioni d’espressione a volte molto personali e imprevedibili. (Bernardino Zappa)

“L’ Arena”, Verona
Ha convinto Carbotta, con il suo suono limpido e pulito, sempre vibrante e pieno in ogni registro. (…) La monumentale partita in la minore BVW 1013 di J.S. Bach per flauto solo magistralmente interpretata da Carbotta, sempre in sintonia con il rigore contrappuntistico della partitura. (H.W.)

“Il Piccolo”, Trieste
Il solista esperto e agile era Mario Carbotta che ha concluso la sua esibizione tra fitti consensi. (C.G.)

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